"Queste cose non avvennero mai
ma sono sempre".
Salustio, Degli dei e del mondo.
ma sono sempre".
Salustio, Degli dei e del mondo.
Desideriamo affrontare questo pittore neoinformale trascurando l'arte e gettandoci unicamente fra le braccia della filosofia. Ai fondamentalismi falsamente spirituali, Didimo oppone un materialismo robusto e consapevole; se vogliamo, restaura l'antico ilozoismo: la materia è per se stessa vivente e possiede animazione, passione, movimento e sensibilità. Non conosce stasi; ama agitarsi, complicarsi, esplodere infinitamente; tenta, nei quadri del nostro, sia il fuoco che la notte e gli spettri; costituisce il corpo stesso degli dei. Sembra di ascoltare di nuovo Esiodo per il quale Gaia, la Terra, nasce subito dopo il Caos; senza l'aiuto di alcuno genera il Cielo e, unendosi a questo, fa nascere gli dei e i ciclopi. Il pittore corregge però Esiodo; la materia ed il caos sono la stessa cosa; la loro suprema accortezza sta nel fuggire dalla forma e nell'abbracciare l'orizzonte di una libertà entusiasmante. Didimo si permette poi di correggere anche Epicuro; gli dei, infatti, epifenomeni della materia, non dormono il sonno dell'atarassia, ma sono destinati ad una vitalità incontenibile ed irrefrenabile. E' questa la suprema lezione che impartiscono agli uomini.
Prof. e critico Robertomaria Siena
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